In Piazza Maggiore è situato uno dei monumenti che riveste una notevole importanza politica-architettonica: il Palazzo del Podestà. L’edificio risale al duecento, il periodo storico in cui nella penisola italiana si manifestò il fenomeno comunale, ovvero la nascita di autorità separate e autonome dal potere temporale papale o di quello imperiale. Costruito agli inizi del XIII secolo l’edificio divenne la sede della podestà, figura di importanza fondamentale e centrale autorità della vita del comune. Durante il XV secolo il Palazzo della Podestà venne sottoposto a modifiche per volere di Giovanni II Bentivoglio, signore della città, il quale decise non di mutare la struttura architettonica dell’edificio, ma di impreziosire ed arricchire la facciata con ornamenti rinascimentali. Tali lavori di abbellimento furono affidati, nella progettazione a Fieravanti, sebbene questi non terminò il proprio lavoro, poiché Bentivoglio venne cacciato da Bologna a seguito di un tumulto popolare.
Particolarmente interessanti sono il porticato del Palazzo e la Torre della Podestà. Il porticato è composto da bellissimi pilastri decorati con numerosi fiori scolpiti nella roccia e viene attraversato da due strade ai cui angoli si trovano delle statue di terracotta, che rappresentano i santi patroni della città, modellate da A.Lombardi. Altra peculiarità del porticato consiste in un particolare riflessione sonora,detta “Gioco dei quattro cantoni”; infatti è possibile ascoltare quello che viene detto da una persona all’altro angolo verso il muro. La Torre è sede della campana cittadina, utilizzata sia per richiamare l’attenzione della cittadinanza nelle cerimonie religiose o nelle festività pagane sia per chiamare alle armi o alla difesa i cittadini.
Il Palazzo della Podestà ha rivestito sempre un carattere di centralità nella vita di Bologna, ma ha assunto ruoli differenti nei diversi periodi storici. Inizialmente edificio amministrativo e sede del potere centrale del comune, rivestì anche una rilevanza commerciale ed economica, poiché nelle strade del portico gli artigiani ed i mercanti, si prodigavano nel vendere le proprie mercanzie, mentre nei piani superiori risiedevano i notai, intenti a redigere i contratti commerciali. Venne anche utilizzato come edificio di giustizia, avendo nel Salone della Podestà, sito al primo piano dell’edificio, sede l’aula di giustizia. Venne utilizzato come teatro ed infine, nella sua ultima incarnazione, divenne ed è tuttora una sala espositiva per mostre, nelle cui sale è possibile ammirare gli affreschi, opera di Adolfo de Corolis, che rappresentano gli eventi storici più importanti nella vita della città di Bologna.